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Ethical Leader

Ing. Giovanni Ciccarelli

ormalmente si parla poco di temi etici nella professione, sia perché li riteniamo poco rilevanti ai fini pratici, sia perché diamo per scontata la nostra correttezza ed onestà, anche intellettuale. Quando però le situazioni in cui ci troviamo coinvolti non trovano indicazioni univoche nella legge e neppure nel codice deontologico, ci sentiamo a disagio per la mancanza di principi e criteri cui fare riferimento.

Quando sono venuto a conoscenza dell’iniziativa dell’OIM - UNI ho aderito volentieri per i motivi di cui sopra ma anche per curiosità rispetto ad un nuovo, utile, servizio che l’ordine intende fornire agli iscritti. Un paio di incontri di informazione, promossi dagli organizzatori al fine di meglio informare e definire i termini del progetto, mi hanno permesso di apprezzare il loro metodo di comunicazione diretto e moderno, ma anche di prendere coscienza della mia scarsa preparazione, anche teorica, sulla materia. Ho deciso quindi di intraprendere il percorso formativo che, erogato tramite una piattaforma web, permette di ascoltare e leggere il testo delle varie lezioni direttamente dal proprio computer e negli orari di propria scelta. I temi proposti, con linguaggio semplice ma rigoroso, si concentrano sull’uomo: come funziona il suo cervello, come si rapporta ai vari gruppi sociali di appartenenza, i livelli di coscienza ed autocoscienza che come singolo ed in gruppo riesce a sviluppare. Particolarmente interessante la descrizione dei meccanismi in base ai quali tendiamo ad autoassolverci dalle nostre responsabilità e a scaricarle sugli altri.  Al termine di ogni lezione occorre, per poter passare alla successiva, rispondere ad una serie di domande specifiche.  Alla fine del corso è prevista una verifica finale con una serie di quesiti a risposta multipla. Il sistema è efficace, perché consente l’autovalutazione del livello di apprendimento, anche se non aiuta lo studente indicandogli quali tra le risposte, a scelta multipla, abbia sbagliato e perché. Il percorso richiede dunque concentrazione oltre ad una certa quantità di tempo.  Completa il processo di formazione la formulazione, sulla base della propria esperienza, di un dilemma etico in cui, a fronte della situazione “dilemmatica” descritta, si devono indicare le varie motivazioni suscettibili di giustificare la scelta effettuata.  

L’esperienza, che considero positiva, ha costituito un valido stimolo all’introspezione critica e a coltivare e diffondere la cultura dell’integrità.  Mi ha consentito di individuare nuovi parametri ed elementi di valutazione da considerare prima di assumere o consigliare decisioni operative. Ho iniziato, anche nella episodica attività di docente, a segnalare all’auditorio la necessità di non trascurare le implicazioni etiche delle scelte tecniche e socioeconomiche che siamo chiamati a compiere nell’esercizio della nostra professione. Consiglio questa esperienza formativa in particolare ai colleghi più giovani, perché naturalmente flessibili e propensi ad accettare e promuovere nuove visioni, ma soprattutto perché avranno maggiori possibilità di incidere sul loro futuro adottando, fin dall’inizio della loro carriera, un atteggiamento ispirato anche da scelte etiche coscienti.